Disboscamento
Gli
interventi dell'uomo impoveriscono prevalentemente la componente
vegetale degli ecosistemi. Attualmente le foreste continuano
ad essere abbattute per far posto ai pascoli, alle coltivazioni,
alle abitazioni e agli insediamenti produttivi. I disboscamenti
sono ottenuti sia con il taglio degli alberi, sia con gli incendi.
La riduzione delle foreste provoca la rarefazione della fauna, determina
una minore produzione di ossigeno, rende più variabile il
clima e contribuisce al dissesto idrogeologico (=condizione di squilibrio,
d'instabilità, di grave decadimento del territorio). Il manto
forestale, infatti, svolge un'insostituibile azione per l'equilibrio
del territorio, rendendo stabili i terreni e favorendo l'assorbimento
delle acque piovane.
Nella maggior parte dei casi, il disboscamento delle foreste pluviali viene compiuto per far posto a pascoli per bovini, che vengono poi uccisi e la cui carne viene esportata nei paesi occidentali.
Nella foresta amazzonica brasiliana, per esempio, l'80% del disboscamento e' dovuto a questo.
Per evitare dunque questo disastro, ciascuno di noi puo' mangiare meno carne, o meglio ancora non mangiarne affatto.
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