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Paragrafi
Maya
Aztechi
Inca
Schede
Raccolta
di frutti
Agricoltura
Mappe
Civiltà
Pre-colombiane
Impero
Maya
Impero
Azteco
Impero
Inca
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COME & PERCHÉ n. 33 - Maya, Aztechi
e Inca
Oggi
ci spostiamo dal Mediterraneo all'Atlantico e oltre,
più esattamente nell'America Centrale,
alla scoperta delle antiche civiltà precolombiane
dei Maya, degli Inca e degli Aztechi
e delle loro leggende.
Quando Cristoforo Colombo giunse in America,
nel 1492 d.C., non trovò un paese disabitato, ma popoli che avevano sviluppato, nelle
terre situate tra il Tropico del Cancro e quello
del Capricorno, civiltà raffinate ed evolute.
Si trattava dei Maya, degli Inca e degli Aztechi,
insediate in quelle zone fin dal 1500 a.C. I Maya
vivevano soprattutto nella zona definita dagli archeologi
Mesoamerica
(Messico meridionale fino al Guatemala, al Belize
e in parte all' Honduras e al El Salvador), gli Aztechi
nella cosiddetta Area
Intermedia e gli Inca nell'Area
Andina.
Maya
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- Impero Maya
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I bis-bis-bis nonni dei Maya, probabilmente,
erano nomadi originari dell'Asia.
Poi, dopo aver imparato a coltivare le piante selvatiche,
si stabilirono nelle regioni a Sud del Messico. L'
insediamento più antico è considerato
Cuello, in Belize, che risale al 2000 a.C.
I Maya si dedicavano, tra le altre attività alla raccolta
di frutti selvatici (papaia, noci, sapodilla
e spezie, quali peperoncino, vaniglia e origano) e
all'agricoltura
(mais, fagioli, zucche, cacao, tabacco).
Diverse le tecniche di coltivazione: "a maggese"
ed "estensivo". Nel primo caso ai campi veniva
concesso di prendersi un periodo di vacanza della
durata di tre anni, che si alternava ad un anno di
semina. Questo procedimento permetteva al terreno
di riprendersi e dare frutti migliori negli anni successivi.
Nel
secondo caso (sistema estensivo), i campi non venivano
mai messi a riposo, ma erano generalmente terreni
ricchi d'acqua come le valli alluvionali. Anche il
commercio aveva la sua importanza: giadeite,
sale, cacao e prodotti locali in cambio di beni utilitari.
L'alimento base per i Maya era il mais che
veniva cucinato, dalle donne, in mille modi.
I chicchi del mais venivano posti in un vaso largo
di terracotta, con acqua e calce, e lasciati riposare
una notte intera. In questo modo si ammorbidivano
e perdevano la buccia. La mattina successiva venivano
trasformati in farina grossa.
Poco
prima del pasto, un po' di farina veniva disposta
su lunghe foglie di banano e fatta cuocere
in appositi contenitori di terracotta. E voilà!
Tortillas belle morbide, dopo una breve permanenza
sulla brace, erano pronte. Ma non dobbiamo pensare
che i Maya si ingozzassero di mais mattina, pomeriggio
e sera.
Anche se, ironia della sorte, dopo una vita a base
di questo cereale, da morti venivano sepolti con la
bocca riempita di... mais macinato.
Oltre
a una o più perle di giadeite. Esistevano,
infatti, oltre ai tipici chicchi gialli, anche i cosiddetti
"tamales" (= foglie di granoturco
ripiene bollite nell'acqua),
i peperoncini pestati e i fagioli neri bolliti (avete
presente quelli che i cercatori d'oro si cucinavano
nel gamellino?).
E se un Maya si ammalava? Nessuna paura: c'era lo
sciamano che con erbe, preghiere,
riti magici, salassi e diete cercava, in men che non
si dica, di rendere nuovamente arzillo e pimpante
il paziente. E forse tutto questo serviva se la vita
media di un maya s'aggirava intorno ai 40-50 che,
per l'epoca, non era male!
Aztechi
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Gli Aztechi si stabilirono nella Valle del
Messico nel XII secolo, dopo decenni di vita nomade.
Una leggenda narra che l'oracolo del dio Huitzilopochtli
aveva predetto che la capitale degli Aztechi sarebbe
stata fondata nel luogo in cui il popolo in cammino
avrebbe incontrato... un'aquila su un cactus, con
nel becco un serpente.
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