LA FESTA DEI MORTI NEL MONDO
Ma
come si festeggia la "festa dei morti" nel resto del mondo?
In molti paesi, questa è "la festa della gioia".
India
La
festa dei morti si chiama Diwali, "festa delle luci".
Per l'occasione, infatti, vengono accese delle lampade che, secondo
le tradizioni, dovrebbero riportare in vita il sole morente. La
ricorrenza cade tra ottobre e novembre. In concomitanza al quinto
giorno di festeggiamenti, le sorelle preparano per i fratelli
un buon bagno e un ottimo pranzo. Un modo per ricordare la nascita
dell'umanità procreata dal dio della morte Yama unitosi alla
sorella Yami. Si crede, infatti che, per l'occasione, gli spiriti
ritornino sulla Terra, invocati dalle preghiere.
Cina
I
morti sono festeggiati ai primi di aprile. Si chiama Qingming
("splendente"). In quell'occasione i cinesi si recano
a ripulire dalle erbacce le tombe degli antenati. Si celebrano i
morti, quindi e, visto il periodo, anche l'arrivo della primavera.
Che viene festeggiato con grandi picnic e gare d'aquiloni.
Cambogia
La
festa avviene nelle prime due settimane di ottobre. Il quindicesimo
giorno viene detto Bon Phchoum Ben (= raccolta dei ben).
Per tre giorni la popolazione offre i ben, palle di riso cotte nel
latte, ai morti. Se i defunti, vagando di casa in casa, non trovano
questo cibo per ben sette volte di seguito, lanciano maledizioni
sulle famiglie.
Giappone
I morti
vengono festeggiati in luglio. Il periodo è quello dell'O
Bon, che si apre con il kama buta tsuitachi, "il primo
coperchio della marmitta".
Infatti il mondo degli Inferi è paragonato ad un enorme calderone
che, in quei giorni, viene scoperchiato per permettere alle anime
di risalire nel mondo dei vivi. Si racconta che, appoggiando l'orecchio
al terreno, non sia difficile sentirne le voci. In segno di benvenuto
lungo la via del cimitero vengono accesi dei fuochi e le tombe
sono ripulite. Anche in questo caso ci sono i buoni e i cattivi.
Le anime degli antenati sono "buone" e portano prosperità,
mentre quelle appartenenti a persone senza famiglia o morte violentemente
sono pericolose.
Agli incroci vengono imbanditi tavoli con dolcetti che solo i bambini
possono assaggiare. Al terzo e ultimo giorno il cibo avanzato viene
deposto fuori dai villaggi e i fiumi si illuminano delle lampade
votive accese sulle barchette di paglia abbandonate alla corrente.
Messico
El
dia de los muertos, dura dal 31 ottobre al 2 novembre. Ricordo
del "periodo azteco". Gli Aztechi infatti commemoravano,
in una prima festa, i bambini morti e, 20 giorni dopo, in una seconda,
gli adulti.
Poi i due "appuntamenti" sono stati condensati nell'arco
di soli tre giorni.
Il
30 ottobre vengono offerti fiori bianchi e ceri, per i bambini morti
prima di essere battezzati. Il 31, è la volta dei fiori azzurri,
giocattoli e cioccolatini. Il primo novembre, tra i rintocchi delle
campane, arrivano i defunti adulti. In questi giorni viene preparato
il cosiddetto "pane dei morti" e composizioni di
ghirlande di legno con foglie di palma.
Sugli
altarini allestiti per l'occasione non mancano poi mai arance, canna
da zucchero, acqua benedetta e i tipici scheletri di cartapesta
raffiguranti le varie attività dell'uomo. Le strade che i
defunti devono percorrere per giungere agli altarini sono cosparse
di petali di fiori, in modo che questi non rischino di perdersi.
Si brucia il copal (una resina odorosa) e si accendono fuochi per
attirare gli spiriti buoni e cacciare quelli cattivi.
Un'ultima curiosità. I fidanzati si giurano amore eterno
non dinnanzi al mare ma su delle piccole bare di zucchero, che grazie
ad una molla si aprono facendo far capolino a un simpatico piccolo
scheletro.
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