RAGAZZI
NEWS n. 52 - Resuscita
la Biblioteca di Alessandria |
con un tocco di modernità
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La
Biblioteca di Alessandria fu distrutta definitivamente
- si ritiene - nel V secolo d. C. Anche se non poche
furono le "angherie" che dovette sopportare nei secoli
precedenti! Nel 48 a. C., per esempio, quando Giulio
Cesare, a conclusione delle guerre alessandrine,
diede fuoco alla flotta egiziana di Cleopatra. Le
fiamme si propagarono dal porto fino agli edifici
vicini, fra i quali la biblioteca. Ops, quattrocento
opere in fumo. Fu Cleopatra a far costruire un nuovo
centro di cultura sulla collina di Rhakotis. Una sorta
di biblioteca "figlia", ricordo di quella che era
andata distrutta. Un luogo immenso, di cui ancora
oggi si possono scorgere resti di affreschi.
Per
400 anni la nuova biblioteca fu la meta di
studiosi provenienti da ogni dove. Fino al tramonto
del mondo classico, con l'affermarsi del cristianesimo.
Alcuni affermano che furono fanatici islamici a radere
al suolo la Biblioteca, nel IV secolo. La maggior
parte degli studiosi, però, attribuisce la scomparsa
definitiva della Biblioteca al patriarca d'Alessandria
(ormai cristiana) Teofilo. Nel 391 d. C., -
o nel 412 d. C.? - avrebbe guidato di persona una
folla di fanatici nella distruzione totale della Biblioteca,
simbolo - per i cristiani - del mondo e del sapere
pagano. Circa 500mila opere finirono in fumo. Ovvero
un numero di rotoli di papiro equivalenti a 100mila
libri della nostra epoca. Un piano ben congegnato,
quindi, per cancellare definitivamente alcuni testi
che a molti, all'epoca, facevano paura per i propri
contenuti. Libri di sacerdoti di religioni
orientali che raccontavano i segreti e le origini
del sapere umano, di asceti conoscitori - si pensava
- di formule di alta magia. E ancora volumi di scienze
all'avanguardia, di alchimia. Forse la leggenda, nel
corso dei secoli, si é sovrapposta alla realtà,
ma sono in molti ad essere convinti che, se la biblioteca
non fosse stata distrutta, sarebbe giunta fino a noi
non solo la conoscenza di egiziani, greci e romani,
ma anche di popoli sconosciuti, di cui oggi si sa
pochissimo.
E
passiamo all'oggi. Alla ricostruzione della Biblioteca
di Alessandria. Dopo sedici secoli, ancora un tentativo
di raccogliere, in un unico luogo, il sapere umano.
Antichi manoscritti, libri rari, carte geografiche.
Ogni cosa troverà posto sugli scaffali del
nuovo edificio. E' prevista la raccolta di almeno
8 milioni di volumi. E non mancheranno supporti informatici,
strumenti multimediali, audiovisivi, ma anche
sofisticati strumenti ottici che analizzano nel dettaglio
gli antichi papiri. E ancora software capaci di svolgere
ricerche puntuali e comparazioni lessicali nel campo
dell'antichistica. Il nuovo edificio ovviamente, per
struttura, non ha molto a che fare con l'antico. Ha,
infatti, la forma di un disco solare, che simboleggia
Ra, il dio del sole. 160m di diametro, da un lato
rivolti verso il Mediterraneo, dall'altra verso il
cielo. Il tetto, però, assomiglia a un microchip,
emblema di modernità.
La
Biblioteca é stata costruita anche grazie al contributo
di molti paesi occidentali (tra cui l'Italia)
e da molti paesi arabi sotto il patronato dell'Unesco.
La biblioteca, 45.000 m2, si sviluppa in altezza per
11 piani: 4 nel sottosuolo e 7 in superficie. I testi
delle tradizioni religiose si trovano nei piani inferiori.
Nei piani superiori le scienze moderne, nei piani
più alti, l'high tech. E, come salta subito all'occhio,
anche la disposizione non é casuale. Anche questa,
infatti, simboleggia l'incontro tra passato
e presente, tra storia antica e moderna. Con
un notevole balzo in avanti, rispetto ai tempi antichi.
La nuova biblioteca d'Alessandria, infatti, é dotata
di un ottimo sistema antincendio!
Francesca Virgilietti
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