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RAGAZZI NEWS n. 8 - Storia di Erica

La notizia - da più di 100 giorni ospite forzata nell'Ambasciata italiana del Kuwait

caseQuando Erica (nome di fantasia) ha incominciato la sua personale odissea per tornare a casa, in Italia, aveva appena 12 anni.
Era infatti il 16 gennaio scorso quando la ragazza, di ritorno da scuola, si é rifugiata nell'ambasciata italiana di Kuwait City, ben intenzionata a non allontanarsene se non dietro la promessa di poter andare a vivere in Italia con la mamma Stefania e la sorellina Marta, di 8 anni.

Erica é una ragazza come tante altre della sua età, forse un po' più alta visti i suoi 170 cm. I lunghi capelli neri, che le scendono lungo la schiena, le ciglia folte, la pelle dorata e una certa dolcezza nei lineamenti tradiscono le sue origini miste: infatti il padre é un avvocato egiziano di 51 anni, con affari in Kuwait; la madre: una donna italiana di 32. Purtroppo i genitori di Erica si sono separati e la ragazza é stata affidata al padre con sentenza definitiva.
La situazione é estremamente complessa in quanto entrano in campo il problema di cittadinanze e doppie cittadinanze e la complessità del diritto internazionale privato e del diritto italiano e di quello egiziano: infatti é in Egitto che la coppia si é sposata 12 anni fa.
Inoltre il padre é egiziano di nascita, naturalizzato italiano; la madre, italiana di nascita, é "diventata" egiziana in seguito al matrimonio: le figlie hanno la cittadinanza sia italiana che egiziana.

Le giornate di Erica

Non può andare a scuola o giocare con i compagni perché uscire dall'ambasciata per lei significherebbe essere consegnata dalla polizia al padre. Dipinge, disegna, guarda la televisione e cerca di studiare. Ma in questo ultimo mese le condizioni di Erica sono peggiorate: mangia pochissimo ed é arrivata a 40 kg. Fortunatamente in questi ultimi giorni non é più sola: infatti é stata raggiunta dalla madre Stefania e dalla sorellina.

chadorCiò che colpisce di più nell'intera vicenda - lasciando per un attimo da parte leggi, sentenze, diritti e così via - é quanto poco l'opinione di Erica (parte in causa della controversia) sia stata tenuta in considerazione fin dall'inizio: prima dai giudici kuwaitiani che hanno firmato la sentenza d'affido, poi dalle autorità italiane che sembra abbiano incominciato ad accorgersi della vicenda solamente in seguito al clamore suscitato da alcune testate giornalistiche.

Gli esperti di diritto, però, non sembrano stupiti, in quanto ascoltare un minore non é obbligatorio nemmeno per la legge italiana.
Non siamo ovviamente noi a dover dettare le leggi: c'é chi ha studiato per farlo. Però ogni tanto si dovrebbe ricordare che una ragazza di 13 anni é comunque già una persona che sa pensar con la propria testa ed esprimere delle esigenze. E che comunque i sentimenti, le paure, i desideri e gli affetti di ogni singolo individuo dovrebbero comunque essere rispettati, al di là di usi, costumi, leggi e colore della pelle.

Francesca Virgilietti

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