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RAGAZZI NEWS n. 40 - Picasso a Milano

Pablo Picasso A metà Settembre é stata inaugurata a Milano, a Palazzo Reale, la mostra "Picasso", che rimarrà aperta fino al 27 gennaio: 227 opere, in parte appartenenti ad eredi ed in parte provenienti da collezioni private e da musei, realizzate dal grande artista spagnolo tra il 1898 e il 1972.
Pablo PicassoLa mostra ripercorre tutte le fasi principali della crescita artistica di Picasso: i periodi "rosa" e "blu", il cubismo, il momento del "ritorno all'ordine", il Surrealismo, la produzione degli anni '30 e i lavori degli ultimi anni. Quadri, disegni, sculture, ceramiche e costumi che testimoniano da una parte la volontà costante, dell' artista, di sperimentare, dall'altra l'attaccamento sentimentale nei confronti di tutte le persone che gli stavano intorno: amici, donne e figli; ispirazione costante per le sue opere.

SpagnaFacce, volti, mani, occhi che tra un cubo ed una sfumatura di colore si affacciano dalle tele o si intravedono in una forma modellata. Talvolta i quadri di Picasso possono sembrare "strani". Possono piacere o non piacere. Ma vale comunque la pena di scoprirli per cercare di capire qualcosa di più di questo artista spagnolo che ha influenzato tanta arte del secolo passato. Picasso nasce il 25 ottobre 1881 a Malaga, nell'estremo sud della Spagna.

piccione Secondo la tradizione, al piccolo viene assegnata una sfilza interminabile di nomi. Non solo il cognome di entrambi i genitori, Ruiz e Picasso, ma anche, oltre a Pablo, Diego, José, Francisco de Paulo, Juan Nepomuceno, Maria de los Remedios e Cipriano de la Santissima Trinidad. Tanti quanti le qualità che i genitori auspicano che il figlio possieda.

piccioniIl padre, Don José, é pittore. Si dedica soprattutto alla decorazione delle sale da pranzo: foglie, fiori, pappagalli e soprattutto colombi che ritrae e studia nelle abitudini e negli atteggiamenti - in modo quasi ossessivo. Si racconta che la prima parola pronunciata dal piccolo Pablo non sia stata la tradizionale "mamma", ma "Piz!", da "lapiz" che significa matita. E prima ancora di incominciare a parlare Pablo disegna. E gli riesce talmente bene che, qualche anno dopo, il padre lo lascia collaborare ad alcuni suoi quadri, affidandogli, strano il caso, proprio la cura e la definizione dei particolari. In testa...proprio le zampette dei piccioni! I risultati sono sorprendenti.

pennelliNel 1891 la famiglia si trasferisce a La Coruna, nel nord della Spagna, dove Don José ha accettato un posto da insegnante di disegno nel locale Istituto d'Arte. Ora Pablo ha due sorelline (una morirà di lì a poco), disegna e sperimenta tutte le tecniche insegnatigli dal padre, carboncino compreso. A scuola, però, é un disastro! A undici anni quasi non sa leggere, fa fatica a scrivere e far di conto é, per lui, un' impresa bellica. Barcellona é la tappa seguente della famiglia di Pablo.

coloriIl padre di Pablo ha ottenuto un posto alla Scuola di Belle Arti della capitale catalana: un istituto di rigide tradizioni - a cui il giovane pittore viene ammesso - dove gli allievi imparano l'arte copiando e ricopiando calchi di gesso. A Pablo la città piace moltissimo, così com'é satura di cultura spagnola e contemporaneamente aperta all'Europa. Infatti molti intellettuali parigini frequentano i circoli culturali barcellonesi e viceversa.
the Chat NoirNegli anni successivi troviamo Pablo a Madrid, dove vince il concorso dell'Accademia Reale. Lavora come un matto, mangia poco, vive in un tugurio mal riscaldato e, alla fine, si ammala. Con la scarlattina, ritorna a Barcellona dove, per un periodo, frequenta la taverna artistica letteraria Els Quatre Gats (Ai quattro gatti), così chiamata in onore de Le Chat Noir di Parigi. Qui si ritrovano artisti, politicanti, poeti e vagabondi di ogni tipo e razza.

autoritratto
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E' in questo locale che Picasso espone per la prima volta: 150 disegni affissi a mura annerite ed unte.
E' il 1 febbraio 1900.
Pablo diventa un "personaggio", odiato e amato. Il ruolo dell'artista maledetto per un po' lo soddisfa. Ma alla fine dell'estate 1900, soffocato dall' "ambiente" che lo circonda, prende il treno per Parigi. Ha 19 anni quando va ad abitare a Montmartre, il quartiere degli artisti. Non sa una parola di francese, ma nel giro di pochi mesi conosce la città e soprattutto i musei (dal Louvre al Luxembourg), a memoria.

Periodo blu e periodo rosa

Incomincia il cosiddetto "periodo blu".

La vita
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Il blu diventa il colore attraverso cui Picasso interpreta tutto ciò che lo circonda. Blu, come il colore della notte, del mare e del cielo. Blu, in quanto colore freddo che esprime disperazione. Non sonomomenti facili per Picasso, dal punto di vista economico, nonostante le importanti amicizie che stringe, in questi anni, tra cui quella con il critico e poeta Max Jacob che cerca di aiutarlo in ogni modo. Picasso, inquieto, continua a saltellare tra Barcellona e Parigi, fino al 1904 quando si stabilisce definitivamente nella città francese. Vive nel cosiddetto Bateau - Lavoir, un casamento fatiscente rifugio per poeti, scultori, lavandaie, donne di vita. Tutti squattrinati. Conosce una ragazza della sua età: Fernande Olivier, che Pablo ritrae in moltissimi suoi quadri.

La stiratrice
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Entriamo nel "periodo rosa" (1904-1906).

L'attore
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I colori dominanti sono l'ocra e il rosa pallido. I personaggi raffigurati sembrano fragili e suscitano tenerezza: acrobati, saltimbanchi, artisti e ballerini che si muovono con grazia. Le tele si accumulano lungo le pareti della camera di Picasso, in un caos ordinato a cui il pittore non può rinunciare. In un momento fortunato, Pablo e Fernande riescono a racimolare i soldi per un viaggio (estate 1906). Meta: Gosol, un paesino sperduto sui Pirenei. Due case, selvaggio, costruito con pietre bianche: tappa obbligata per i contrabbandieri.
I modelli di Picasso sono la gente e i paesaggi che lo circondano. prosegui la lettura dell'articolo

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Paragrafi
Periodo blu e rosa
La rivoluzione cubista
Oltre al cubismo
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