RAGAZZI
NEWS n. 62 - |
Pinocchio
di Benigni esce al cinema. |
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Tra risate,
lacrime e qualche polemica. |
Eppure
quello di Benigni è, forse, un Pinocchio "troppo
buono", che ci avrebbe guadagnato ad avere qualche
connotato in più da "piccolo diavolo".
Soprattutto un gusto maggiore per birichinate
che vadano oltre il semplice lancio di frutta in faccia
ai carabinieri di turno.
Per questo, forse, il regista ama tanto l'alter ego
del burattino, Lucignolo, che Benigni considera un
personaggio meraviglioso legato, nonostante tutto,
da una amicizia profonda nei confronti del protagonista.
Anche lui, in fin dei conti e a modo suo, cerca la
felicità. Solo che non ha una Fata Turchina
accanto.
Effetti
speciali, costumi e scenografie
Quaranta
milioni di euro (che non è poco per produrre
un film italiano), per realizzare quello che da anni
è il sogno di Roberto Benigni e, sembra, pure
di Federico Fellini che, dai tempi de "La
voce della luna", chiamava amichevolmente il
comico toscano "Pinocchietto". Con l'idea,
un giorno, di portare insieme sul grande schermo la
favola di Collodi.
Un Pinocchio un po' diverso, nell'aspetto, da quello
entrato nell' 'immaginario collettivo, tradizionalmente
vestito di rosso.
Il personaggio di Benigni, infatti, è vestito
di bianco con dei fiori arancioni. Un look, pensate,
coperto da copyright, così come il logo creato
per l'occasione.
La
storia è stata girata interamente tra le colline
umbre. Sono stati ricostruiti tre paesi, quello
dei balocchi, il paese di Geppetto e quello di Mare,
dove vive la Fata dai Capelli Turchini. Tutti gli
edifici sono stati realizzati su costruzioni girevoli,
che si muovono su rotelle.
Da un lato, per esempio, ci sono le abitazioni
del paese del falegname, scure e reali, dall'altra
le facciate celesti, gialle, rosa del Paese Mare.
Sono state utilizzate ben 4.000 comparse. Mille gli
abiti di scena, per un totale di 150 metri di stoffa,
mille le scarpe.
Nel
film non mancano gli effetti speciali, a partire
dal naso di Pinocchio che s'allunga e dall'altezza
del Grillo parlante che, grazie alla grafica digitale,
appare piccolo come un insetto. Ed è la prima
volta, in un film di Benigni. Che ha detto di sentirsi
come un dio, per la possibilità concessagli
di decidere il colore del cielo e del mare,
per non parlare dell'occasione di dirigere un pescecane
di ben ottanta metri!
Ciò non toglie che i particolari hanno comunque
richiesto l'abile mano degli artigiani. Basti
pensare ai pannelli decorati (in "stile
Fellini") che caratterizzano il paese dei balocchi
o alla casetta di Geppetto dove ogni oggetto, non
a caso, serve a rendere l'atmosfera di povertà
in cui vive il falegname con il suo "figliuolo".
Per
la prima volta, poi, come avviene regolarmente per
i kolossal americani, l'uscita del film è
stato anticipato dalla distribuzione capillare di
quaderni, figurine, addobbi, pupazzetti e, persino,
bamboline di porcellana vendute in edicola.
Tutte raffiguranti il famoso burattino e i compagni
d'avventura.
Che dire! Speriamo che questo film ci sappia regalare
un istante di sorriso e soprattutto non diventi, a
forza di gadget e di chiacchiere, un incubo
con cui convivere ogni giorno! Perchè a nessuno
di noi piacerebbe, una mattina, temere di scorgere,
allo specchio, un lungo naso di legno fissato al centro
della nostra faccia.
Curiosità
- Persone e personaggi
Geppetto |
Carlo Giuffrè |
Lucignolo |
Kim Rossi Stuart |
Grillo Parlante |
Beppe Barra |
Omino di burro |
Luis Molteni |
|
|
Francesca Virgilietti
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