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COME & PERCHÉ n. 30 - I cavalieri

combattimento cavalieri"Le donne, i cavalier, l'arme, gli amori, le cortesie, le audaci imprese io canto..." recitava Ludovico Ariosto.

E oggi, prendendo spunto da questi versi, voglio proprio parlarvi dei cavalieri medievali.

La formazione

Non tutti potevano diventare cavalieri, ma solo i ragazzini appartenenti alle famiglie nobili. E la strada non era comunque né breve né facile. Intorno ai 7 anni, i bambini venivano mandati presso un nobile, generalmente un parente stretto o un grande feudatario.
cavaliereIl suo compito? Fare il paggio, ovvero servire un cavaliere e far compagnia alle dame. In cambio imparava i fondamenti del galateo, le buone maniere.
Insomma: le regole base per stare in "società".

Altro che lanciarsi piselli durante i banchetti o addormentarsi sotto un tavolo o interrompere la signora di casa dopo ore di chiacchiere sui motivi da ricamare sui vestiti da cerimonia!
Voi direte: che "pizza", per uno che non ha nemmeno 10 anni! Ma almeno gli veniva offerta la possibilità, già a quell'età, di imparare a cavalcare (quanti di voi vanno già a cavallo?).
E poi verso i 14 anni il giovane incominciava a toccar con mano le armi (per primo l'arco), accompagnando il proprio cavaliere, di cui diventava lo scudiero, nelle diverse imprese.
E i suoi compiti erano tutt'altro che semplici. Doveva, infatti, non solo accudire al cavallo del suo signore, ma anche tenere in ordine il suo equipaggiamento e, prima delle battaglie, aiutarlo ad indossare l'armatura.

corazzaSe poi, durante la battaglia, il signore veniva disarcionato o ferito, il compito dello scudiero era quello di soccorrerlo. Avete solo lontanamente presente le armature che venivano utilizzate in tali occasioni? La loro pesantezza?
Nel Quattrocento potevano raggiungere i 20 - 25 chilogrammi! Un cavaliere caduto da cavallo doveva sembrare una povera tartaruga rovesciata sul guscio, con le zampe arrancanti nell'aria polverosa!

Ma il problema più grosso, però, non era tanto la mole dell'armatura quanto il caldo. castelloLa corazza, infatti, era una vera e propria scatola di ferro che, quasi completamente priva di "prese d'aria", si poteva trasformare in un micidiale forno arroventato, pronto a sfornare un saporito "cavaliere all'erba cipollina". Pensate poi che alcune corazze erano, in parte, persino verniciate di nero, per proteggere il ferro e per motivi ornamentali.
Ma da dove proveniva il nome di "scudiero"? Da scudo, in quanto il compito iniziale dello scudiero era di portare lo scudo del proprio signore; questo soprattutto intorno al XI - XII secolo quando molti scudieri, al contrario dei periodi successivi, venivano ancora assoldati dalla classi più povere. prosegui la lettura dell'articolo

L'utilizzo dei cavalli da parte dell'uomo

Nel corso della storia passata, gli esseri umani hanno purtroppo sfruttato animali dotati di grande forza e intelligenza come i cavalli per i propri scopi. I cavalli facevano sempre una brutta fine: sottoposti a grandi fatiche come animali "da traino" per trasportare persone e merci, o a grandi pericoli come animali "da battaglia", venivano infine uccisi quando non più abbastanza utili.

Oggi per fortuna i cavalli non vengono più usati per questi scopi, però esiste ancora sfruttamento: quello negli ippodromi, luoghi in cui i cavalli vengono fatti correre a velocità innaturali; quello dell'equitazione, in cui i cavalli sono costretti a fare esercizi pericolosi per la loro salute e la loro vita; quello delle feste locali, per esempio il palio di Siena, il palio di Asti, o altri palii in giro per l'Italia, in cui i cavalli vengono fatti correre su percorsi molto pericolosi e ogni volta qualcuno di loro ci rimette la vita.

Tutti questi cavalli vengono poi mandati al macello quando non sono abbastanza veloci, o bravi, o quando non sono più abbastanza giovani per fare quel che devono.

Se vuoi rispettare i cavalli e non causare loro sofferenza e morte, evita le corse dei cavalli o qualsiasi tipo di gara che coinvolga questi animali, chiedi ai tuoi genitori di non portarti a vedere questi tristi spettacoli, e insegna agli altri tuoi amici a fare lo stesso.

Grazie da parte di tutti i cavalli!

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