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La
formazione
L'investitura
Approfondimento
Le armi
del cavaliere
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COME & PERCHÉ n. 30 - I cavalieri
L'investitura
Ma
quando avveniva il grande salto e si diventava
cavalieri di fatto? A 21 anni. Se infatti aveva svolto
per tutti quegli anni i suoi compiti in modo soddisfacente,
il ragazzo veniva "investito"; non
da un tir, non da una locomotiva, non da un camion
con rimorchio, ma... cavaliere.
E la cerimonia era tutt'altro che semplice. Spesso
lo stesso signore che il giovane aveva servito nel
corso degli ultimi anni dava un colpetto con la parte
piatta della spada sulla nuca del ragazzo che
acquisiva così il diritto di cingersi con la
spada e gli speroni
Alcuni cavalieri combattevano per denaro, altri
(soprattutto fino al XIII secolo) si ponevano al servizio
di un signore feudale. In cambio o vivevano nel suo
stesso castello o ricevevano, per i propri
servizi, delle terre.
Approfondiamo
Insieme -
Le armi del cavaliere
Ma quali erano le armi più utilizzate
dal cavaliere, oltre alla spada?
- La mazza ferrata: con
la testa sagomata. Per concentrare la
forza del colpo su una superficie ristretta.
Riusciva a spezzare le piastre dell'armatura.
- Lo spadone a due mani:
una versione maxi della spada normale.
L'ascia da guerra: da impugnare con entrambe
le mani. Esisteva, di quest'arma, anche
la versione da "borsetta", o
meglio, da "cavall0", più
pratica e agevole.
- E infine la daga, non molto
usata: una sorta di pugnale appuntito.
E nei rari periodi in cui non c'erano
battaglie o guerre, che cosa poteva fare
un cavaliere per non "perdere la
mano"?
I
tornei, inventati intorno all'XI
secolo, nacquero appunto per permettere
ai guerrieri di esercitarsi, contemporaneamente
facendo spettacolo.
In principio due squadre simulavano
eserciti opposti su campo aperto. Chi
perdeva ci rimetteva non solo la faccia,
ma anche cavallo e armatura. Inizialmente,
le armi utilizzate in tale circostanza
erano quelle "vere". Solo nel
XIII secolo vennero introdotte le armi
spuntate ...forse per non dovere ogni
volta, a fine giornata, raccogliere con
il cucchiaio guerrieri per prati e vallate!
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A presto e alla prossima!
Francesca Virgilietti
L'utilizzo dei cavalli da parte dell'uomo
Nel corso della storia passata, gli esseri umani hanno purtroppo
sfruttato animali dotati di grande forza e
intelligenza come i cavalli per i propri scopi. I cavalli facevano
sempre una brutta fine:
sottoposti a grandi fatiche come animali "da traino" per trasportare
persone e merci, o a grandi pericoli come animali "da battaglia",
venivano infine uccisi quando non più abbastanza utili.
Oggi per fortuna i cavalli non vengono più usati per questi
scopi, però esiste ancora sfruttamento: quello negli ippodromi,
luoghi in cui i cavalli vengono fatti correre a velocità
innaturali; quello dell'equitazione, in cui i cavalli sono
costretti a
fare esercizi pericolosi per la loro salute e la loro vita; quello
delle feste locali, per esempio il palio di Siena, il palio di Asti, o
altri palii in giro per l'Italia, in cui i cavalli vengono fatti
correre su percorsi molto pericolosi e ogni volta
qualcuno di loro ci rimette la vita.
Tutti questi cavalli vengono poi mandati al macello quando non sono
abbastanza veloci, o bravi, o quando non sono più abbastanza
giovani per fare quel che devono.
Se vuoi rispettare i cavalli e non causare loro sofferenza e
morte, evita le corse dei cavalli o qualsiasi tipo di gara che coinvolga
questi animali, chiedi ai tuoi genitori di non portarti a vedere
questi tristi spettacoli, e insegna agli altri tuoi amici a fare lo
stesso.
Grazie da parte di tutti i cavalli!
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