Nelle gare individuali, in cui competono diverse
batterie, ogni atleta deve partecipare sia ai 500m,
che ai 1000 m e ai 1500. Passano il turno i primi
due arrivati per ogni batteria e così avanti,
finché rimangono solo i 4 - 5 atleti che accedono
alla fase finale. Si cerca comunque di creare delle
batterie equilibrate e soprattutto di evitare di mettere
insieme atleti della stessa nazionalità, per
evitare il gioco di squadra. Alle staffette
partecipano otto squadre di quattro persone. Ogni
nazione può avere, al massimo, una squadra
a gareggiare. Un atleta può fare quanti giri
vuole, ma i due giri finali devono essere fatti dallo
stesso atleta. Se questo non avviene, l'intera squadra
rischia l'eliminazione.
Nelle
staffette, i pattinatori passano il testimone al compagno
toccandolo. In realtà il tocco si trasforma
in una vera e propria spinta, tesa a trasmettere
al compagno un po' della propria velocità.
Pensate che una buona spinta può essere determinante
ai fini della gara; infatti può far guadagnare
ad un'atleta anche due o tre metri. Generalmente il
cambio può avvenire in qualsiasi punto della
pista anche se si preferisce, per ovvi motivi, il
rettilineo. L'ultima staffetta, invece, obbligatoriamente,
deve avvenire nell'area definita "zona di scambio".
Un
segnale sonoro annuncia l'inizio degli ultimi tre
giri. Nel 1992, lo short track diventa disciplina
olimpica con le Olimpiadi Invernali di Albertville.
Nel 1994 durante i Giochi di Lillehammer, la squadra
italiana di short track (Ugo Hernof, Orazio Fagone,
Mirko Vuillermin, Maurizio Carnino) é salita
sul podio vincendo la staffetta 5000 metri. Quest'anno
la replica, con una squadra diversa ma altrettanto
in gamba!!
In bocca al lupo, quindi, per il futuro.
Curiosità
- le distanze nello short track
500 m -
4,5 giri di pista
1000 m -
9 giri di pista
1500 m -
13,5 giri di pista
3000 m -
27 giri di pista
5000 m -
45 giri di pista
Francesca Virgilietti
P.S. Hai qualche curiosità? Hai da proporre
qualche Ragazzi News? SCRIVICI!
Nelle gare individuali, in cui competono diverse
batterie, ogni atleta deve partecipare sia ai 500m,
che ai 1000 m e ai 1500. Passano il turno i primi
due arrivati per ogni batteria e così avanti,
finché rimangono solo i 4 - 5 atleti che accedono
alla fase finale. Si cerca comunque di creare delle
batterie equilibrate e soprattutto di evitare di 
mettere
insieme atleti della stessa nazionalità, per
evitare il gioco di squadra. Alle staffette
partecipano otto squadre di quattro persone. Ogni
nazione può avere, al massimo, una squadra
a gareggiare. Un atleta può fare quanti giri
vuole, ma i due giri finali devono essere fatti dallo
stesso atleta. Se questo non avviene, l'intera squadra
rischia l'eliminazione. 
Nelle
staffette, i pattinatori passano il testimone al compagno
toccandolo. In realtà il tocco si trasforma
in una vera e propria spinta, tesa a trasmettere
al compagno un po' della propria velocità.
Pensate che una buona spinta può essere determinante
ai fini della gara; infatti può far guadagnare
ad un'atleta anche due o tre metri. Generalmente il
cambio può avvenire in qualsiasi punto della
pista anche se si preferisce, per ovvi motivi, il
rettilineo. L'ultima staffetta, invece, obbligatoriamente,
deve avvenire nell'area definita "zona di scambio".
Un
segnale sonoro annuncia l'inizio degli ultimi tre
giri. Nel 1992, lo short track diventa disciplina
olimpica con le Olimpiadi Invernali di Albertville.
Nel 1994 durante i Giochi di Lillehammer, la squadra
italiana di short track (Ugo Hernof, Orazio Fagone,
Mirko Vuillermin, Maurizio Carnino) é salita
sul podio vincendo la staffetta 5000 metri. Quest'anno
la replica, con una squadra diversa ma altrettanto
in gamba!!
