RAGAZZI NEWS n. 56
- TV e Tele-dipendenza
"Omaggio" alla
protagonista di questi giorni, la TV. Con un Post-Scriptum:
siamo diventati tutti teledipendenti?
Siamo
diventati tutti teledipendenti? In tempi di Mondiali,
purtroppo per noi finiti male, la televisione é
diventata, in casa, nei bar, nelle piazze, una presenza
essenziale, alla stregua della macchina, della caffettiera,
dei rollerblade o dell'arricciacapelli.
Ma questa nostra capacità a rimanere incollati
al video per ore ed ore, al di là dei motivi contingenti,
é una "virtù" che si sviluppa gradualmente oppure
si tratta di predisposizione genetica? Scopriamolo
subito.
Predisposizione
genetica
Per
chi non l'avesse mai notato, anche i neonati tendono
a girare la testa verso lo schermo della televisione
accesa. E' chiaro che non possono essere interessati
ai programmi: sono semplicemente attratti dai suoni
e dalle immagini in movimento.
Per
gli adulti, anche se coinvolti in una conversazione
interessante, é quasi impossibile non rivolgere almeno
uno sguardo allo schermo di un televisore acceso
in una stanza. Vale per essi lo stesso discorso fatto
per i neonati. Autorevoli ricerche, condotte
dapprima negli Stati Uniti ma attualmente anche in
altri Paesi (in Italia soprattutto nell’ambito delle
Facoltà universitarie di Scienza della comunicazione
di Bologna e Milano), hanno dimostrato che l'attenzione
degli esseri umani é attratta, istintivamente, da
immagini e suoni.
Fin
da tempi remoti l'uomo era in grado di percepire
suoni, rumori e immagini poco nitide. Lo scopo? Potersi
accorgere in tempo e quindi riuscire a difendersi
dai pericolosi predatori che, come si sa, popolavano
in gran numero il mondo dei nostri antenati.
Negli esseri umani la reazione agli stimoli visivi
e uditivi é, perciò, geneticamente determinata. Pertanto,
l'irresistibile e magico fascino della tv dipende,
in buona parte, da questa sorta di predisposizione
dell’uomo ad esserne "catturato".
D'altronde i programmi televisivi - e in modo
particolare gli spot pubblicitari - sono costruiti
in modo tale da sfruttare al meglio questa naturale
propensione degli esseri umani a volgere l'attenzione
verso movimenti improvvisi e suoni.
L'aumento
del volume sonoro durante le cosiddette "pause"
pubblicitarie, per esempio, ha lo scopo di richiamare
l'attenzione sul prodotto pubblicizzato.
I frequenti cambi di inquadratura, i movimenti
di macchina (dai primi piani nei quali si vedono solo
le facce delle persone a inquadrature che interessano
tutto lo studio e così via) sono finalizzati
a tenere viva l'attenzione dello spettatore,
appunto, mediante repentini movimenti. Le conseguenze
di tutto ciò sono note: le persone passano
troppo tempo davanti alla tv. Dalle statistiche emerge
che, mediamente, ogni persona, nell’arco della propria
vita, passa almeno 14 anni davanti alla tv!
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Paragrafi
Predisposizione genetica
Rilassati o prigionieri?
Per una tv salutare
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