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RAGAZZI NEWS n. 64 - Kevin Warwick, l'uomo cyberg

La notizia - Kevin Warwick, il cyber - prof più famoso d'Italia, in visita in Italia.
Lo accompagnano, come sempre, i tanto amati robot e i suoi chip.

Kevin WarwickNon è un robot. Questo è sicuro. Nonostante la mascella regolare un po' squadrata, la riga dei capelli disegnata alla Ken di Barbie e una dentatura che fa la caricatura a quella di Carlo d'Inghilterra. Non è neppure un venusiano, nonostante la capacità di azionare computer e marchingegni vari da una certa distanza.

Il lui in questione è Kevin Warwick, il cyber-prof più famoso del mondo, in questi giorni in visita nel nostro paese per una serie di incontri - conferenze sui suoi esperimenti e il suo pensiero.

robotMilano, Roma e Napoli le tappe principali del tour incominciato l' 8 novembre e conclusosi il 16 novembre nella Città della scienza del capoluogo campano.
Kevin Warwick ha fatto muovere le sue creature meccaniche dinnanzi ad un pubblico stupito e curioso; soprattutto bambini accorsi per vedere da vicino colui che si definisce un "umano quasi per caso" e le sue invenzioni.

I robot innanzitutto, da Elma a Diddybot, da lui chiamati con grande affetto i "Sette nani", hanno entusiasmato la platea.
La visita ha coinciso con la Settimana Europea della Scienza e della Tecnologia.

chipKevin Warwick è un uomo di 48 anni dagli occhi celesti e dal sorriso aperto. E' professore di cibernetica e ricercatore nel campo dell'intelligenza artificiale e robotica all'Università di Reading, nei pressi di Londra. Il suo obiettivo è quello di avvicinare quanto più possibile l'intelligenza delle macchine a quella dell'uomo e rendere sempre più labile il confine che le separa.

Agli inizi della sua carriera Warwick lavora per 6 anni presso British Telecom. Si laurea a 22 anni presso la Aston University. Svolge il dottorato di ricerca e l'attività di ricercatore a Londra, presso l'Imperial College. Dopo una serie di incarichi a Oxford e Newcastle, a soli 32 anni, ottiene la cattedra a Reading. Più di 350 ricerche, tutte documentate, una sfilza di riconoscimenti e di dottorati onorari, nonché premi di diversa origine e natura hanno accresciuto non di poco la fama del giovane scienziato.

Gli esperimenti

chipNel 1998 suscita non poche polemiche, anche nel mondo scientifico, trasformandosi nel primo uomo "cyborg" del mondo. Come?
Facendosi mettere nel braccio un silicon chip transponder. Ovvero un microchip lungo due centimetri che gli dava la possibilità di comandare a distanza gli apparecchi elettronici della sua casa e del suo ufficio.

tazza di caffèAl suo arrivo il segnale emesso dal chip veniva interpretato dal computer che, in men che non si dica, provvedeva - sussurrando un beneaugurante "Hello!"- ad aprire le porte, accendere le luci, leggere i messaggi di posta , ricordargli gli appuntamenti e azionare la macchinetta del caffè. Come un perfetto maggiordomo, capace di interpretare ogni più piccolo desiderio del proprio padrone. Impressionante, no?
Forte del successo ottenuto in questo primo esperimento, Warwick non si ferma.

chipNel 2002 lo scienziato, che con con i suoi esperimenti si è guadagnato la copertina di Wired, decide di andare oltre, di osare. Studia un microchip da innestare direttamente nel sistema nervoso (non impressionatevi, non è che volesse succhiellarsi il cervello!). Un pezzetto di silicio di tre millimetri per tre innestato nel braccio con cento elettrodi collegati al suo sistema nervoso e questo a un computer. prosegui la lettura dell'articolo

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